Dai saperi ancora frammentari al sapere unitario

« E la psicoanalisi svelando l'unitarietà di tutti gli ambiti dello scibile, è arrivata alla visione unitaria dell'essere »

(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno - Escursione nella filosofia del XX secolo", 2006)

mercoledì 31 ottobre 2012

Lo scenario attuale del processo di individuazione universale


Anche se a molti può non far piacere, la verità è la verità, e invece dovrebbe fare anche piacere se si coglie il vero senso di questa nuova buona novella.
O vogliamo nascondere o misconoscere la verità?!
La verità dunque è che quanto già a suo tempo l'erede del lavoro ciclopico svolto da Freud ovvero Jung chiamava "processo di individuazione" e con Montefoschi si svelò come "processo di individuazione universale", nel suo punto di arrivo questo processo di autoconoscenza dell'essere stesso manifestò di sè anche un altro nome, un nome che a chi non ama il processo può fare anche paura.
Questo nome che descrive lo scenario attuale è "processo di autodistruzione del soggetto riflessivo individuale".
Con questo concetto non si dice come molti sembrano intendere, solo di superare l'io, che è divenuta anche una nuova moda new-age, orientaleggiante, ma si vuole dire dellai distruzione del soggetto stesso, ovvero di una funzione riflessiva che pur riflettendo l'essere, riflette l'essere da un punto di vista ancora individuale e non semplicemente troppo individuale.

Orbene questo è lo scenario apocalittico attuale: questo soggetto riflessivo individuale oggi è impegnato con tutte le sue forze ad autodistruggersi e questo fa parte, è l'ultimo atto, la scena finale, dell'antico processo di individuazione universale, con il quale si chiude il sipario del teatro del mondo.
L'essere infinito si è proprio stancato e non ne può proprio più di vedersi riflesso in tante forme sia pur umane.
L'Essere in infinita evoluzione sembra voler dire "basta con la vecchia umanità!".
Non è un caso infatti che proprio allorchè si mette in moto il processo di autodistruzione della vecchia specie umana, una nuova umanità dimentica della sua umanità è già nata. Una nuova umanità che riflette l'essere più solo da un punto di vista universale, costi quello che costi, realizzando così il "divenire dio" dell'umanità stessa, realizzando così alla fine dei tempi in questi nuovi tempi apocalittici il sogno dei nostri genitori Adamo ed Eva ancora troppo superbi per scalzare la Legge che sola permette la socialità, ossia la relazione, quale gioco delle parti o dei ruoli nella sacra rappresentazione della vita.
Come dire che non sarà certamente un atto di superbia a far finire la vecchia autorità del dio dal volto solo maschile.
Ma basterebbe vedere la scena quasi comica di sua madre ignota e nascosta Sofia che gli grida "Presuntuoso!" per far crollare la sua autorità che se ha retto per tanti millenni oggi non regge più.
Il nuovo Dio che nasce proprio perchè non nasce come atto di superbia o di ribellione ( vedi il commento di Freud al mito di Edipo e quello di Jung al mito di Cristo) è lo stesso vecchio dio rinnovatosi o meglio rinato dalle sue ceneri grazie alla riconciliazione con sua madre che cessa di essere imprigionata nel ruolo di madre per divenire la sua sposa ossia l'altro volto di Dio: il volto nascosto di Dio, quello di Dio-Femmina.

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