Dai saperi ancora frammentari al sapere unitario

« E la psicoanalisi svelando l'unitarietà di tutti gli ambiti dello scibile, è arrivata alla visione unitaria dell'essere »

(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno - Escursione nella filosofia del XX secolo", 2006)

domenica 11 novembre 2012

L'esplorazione del cosmo: basta con le astronavi!


Alpha Centauri
La stella più vicina a noi è Alpha Centauri che con una astronave in grado di viaggiare a 40 mila chilometri al secondo è raggiungibile, salvo altre problematiche, in 115 mila anni.
Lasciamo perdere va!
Non è questa la strada.

Il sesto senso
La strada più praticabile invece per una esplorazione dell'universo sembrerebbe invece quella inaugurata da coloro che vanno sotto il nome di parapsicologi e studiosi del paranormale che funzionando essi stessi come delle radio rice-trasmittenti da molti anni scandagliano il cosmo con il loro sesto senso all'ascolto di voci provenienti da un Aldilà.
Sesto senso che in parte hanno ricevuto in dono alla loro nascita e in parte hanno sviluppato e perfezionato con l'esercizio.

Gli "avvistamenti" della paleo-ufologia e le "interferenze aliene" della nuova-ufologia
Su un altro versante anche l'avvistamento di astronavi extraterrestri o UFO che dir si voglia, sembra non abbia portato a saperne molto di più in materia mentre invece è stata molto più fruttuosa la ricerca sulle cosiddette "interferenze aliene" che se a livello internazionale annovera molti valenti ricercatori in italia è praticamente monopolizzata dai gruppi di ricerca che si muovono sulla falsariga dell'iniziatore in italia di questo tipo di ricerche: Corrado Malanga docente universitario di chimica organica.
Ne sanno di più quest'ultimi sugli extraterrestri utilizzando tecniche come l'ipnosi e la PNL (programmazione neuro linguistica) che coloro che ancora stanno con il naso all'insù con lo sguardo attento a notare se qualche aereo non è un aereo ma una astronave.
Anche nel campo ufologico sembra quindi che la dialettica simbolico-concreto  presente in tutti i campi del reale sia anche qui a voler differenziare coloro che fanno più fatica a prendere distanza dal concretismo proprio ai cinque sensi che caratterizza un tipo antropologico e altri che già manifestano quei caratteri di un nuovo tipo antropologico a cui risulta più naturale per quanto anch'esso trovi ostacoli, a distanziarsi dal concretismo proprio alla vecchia umanità in via di trasformazione evolutiva. Potremmo dire, in definitiva che i veri extraterrestri sono proprio costoro che prendendo così distanza dal loro naturale concretismo prendono distanza anche dal pianeta Terra in quanto lo stesso Pianeta Terra più ancora che un pianeta fatto di roccia è un mondo fatto di pensieri, una vera e propria realtà noumenica, la cosiddetta "noosfera" di cui la realtà fatta di roccia, la cosiddetta "litosfera" è solo una sua manifestazione quale realtà solo fenomenica.

Ufologia e epistemologia
Sarà casuale che anche questi ricercatori come gli psicoanalisti hanno iniziato la caccia agli extraterretri con il metodo dell'ipnosi ossia curvando lo sguardo verso il dentro e distogliendolo da un fuori?
Non è che per caso è proprio questa la strada giusta di una nuova scienza questa volta veramente scientifica?
Forse l'universo esiste veramente ma è solo in noi.
Alcuni però discreditano questo genere di ricerche convinti come sono che l'universo, quello vero, è solo fuori di noi.
Resta il fatto che pur non dubitando di quello che di nuovo e originale questi ricecatori ci raccontano al ritorno dalle loro eplorazioni del mondo delle interferenze aliene, ciò che poi conta è l'interpretazione di questi dati ed è qui in questo lavoro di lettura dei dati, per così dire grezzi, che consiste il lavoro più difficile e anche importante anche se non siamo epistemologicamente ingenui per cui sappiamo che i cosiddetti "dati grezzi" non sono veramente grezzi ma già a loro volta frutto di una prima e più immediata interpretazione da parte dell'osservatore-ricercatore.

Ufologia e antroporiferimento
E' qui che entra in gioco non solo la cultura e la preparazione storico-filosofica del ricercatore ma anche la sua moralità ossia il suo amore disinteressato per la verità sovra ogni interesse personale fosse pure un interesse non proprio personale ma di specie come è nel caso di una organizzazione psichica incentrata sull'Antropos che è tipico delle personalità antroporiferite che poi sono la maggioranza degli umani.
Ma che cos'è l'antroporiferimento se non un narcisismo, se non egoico in senso stretto,  comunque un narcisismo di specie ma che poi è la stessa cosa essendo proprio l'antroporiferimento la radice dell'egoriferimento?
Conclusione: il ricercatore in questo campo proprio come uno psicoanalista non può che lavorare simultaneamente anche su se stesso onde evitare che quell'a-priori di ogni osservazione ossia l'inconscio universale quale non-sapere di sè dell'osservatore possa in qualche modo "inquinare" la ricerca della verità.

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